10 FEBBRAIO: GIORNO DEL RICORDO 2023

A pochi giorni di distanza dal 27 Gennaio, un nuovo cartello lungo la “Via della consapevolezza”, con impressa la data del 10 Febbraio, il Giorno del Ricordo. Un segnale di “pericolo caduta dall’alto”, non una caduta accidentale, ma una spinta violenta nelle foibe, inghiottitoi naturali di uomini. Un’altra inenarrabile pagina di storia, quella in cui si ricordano, come ha detto il Presidente Mattarella, "vessazioni e violenze dure, ostinate, che conobbero eccidi e stragi e, successivamente, l'epurazione attraverso l'esodo di massa. Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato. Come se le brutali vicende che interessarono il confine orientale italiano e le popolazioni che vi risiedevano, rappresentassero un'appendice minore e trascurabile degli eventi della fosca epoca dei totalitarismi o addirittura non fossero parte integrante della nostra storia". 

Sono passati quasi vent'anni da quando il Parlamento italiano istituì il Giorno del Ricordo, dedicato al percorso di dolore inflitto agli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia dall’ 8 settembre 1943 fino al 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi. 

Gli eventi più terribili sono quelli legati alle foibe, che nel corso di quegli anni furono usate dai partigiani comunisti di Tito per eliminare gli italiani presenti in maggioranza in quelle terre di confine. Terre segnate anche dell'esodo giuliano dalmata, cioè l’abbandono progressivo delle città e dei villaggi dell’Istria e della Dalmazia in cui gli italiani erano nati e in cui si erano insediati da secoli, a causa dell’ascesa del regime  di Tito.

Il nuovo cartello di pericolo posto sulla Via della consapevolezza è un altro monito per le nuove generazioni e per tutti che “il rischio più grave di fronte alle tragedie dell'umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l'indifferenza che genera rimozione e oblio".

Pubblicato il 12-02-2023