DIRITTI UMANI E COVID: UNA SFIDA APERTA CHE RICHIEDE L’IMPEGNO DI TUTTI

La didattica a distanza non ha fermato il Progetto sui Diritti Umani che la Scuola Secondaria di I grado porta avanti da anni grazie alla collaborazione di Marina Govoni, responsabile del Gruppo Amnesty 196 di Cento.

La pandemia e la didattica a distanza hanno reso necessaria una rimodulazione degli interventi, ma alla fine tutte le classi hanno preso parte attivamente ai dibattiti che si sono svolti in modalità telematica nell’ultimo mese.

Le classi Prime sono state introdotte all’argomento con una riflessione sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per proseguire con un dibattito sui diritti acquisiti, ma anche su quelli ancora violati in molti Paesi. Le classi Seconde hanno affrontato il tema dello sfruttamento minorile con un focus sugli oltre 20.000 bambini indiani che lavorano nelle miniere per estrarre la mica, un minerale contenuto nella maggior parte dei cosmetici utilizzati da noi, quotidianamente. Le Terze, infine, hanno approfondito il fenomeno delle spose bambine che, in molte parti di Asia e Africa, sono ancora costrette a contrarre matrimoni precoci a causa della povertà e dell’ignoranza.

Temi drammaticamente attuali che hanno toccato le sensibilità dei ragazzi e li hanno fatti sentire parte attiva di un mondo che ha ancora tanto bisogno di impegno civile, come dimostra l’analisi sulle tendenze globali presente nell’annuale rapporto di Amnesty International 2020-2021. Pubblicato proprio qualche giorno fa, denuncia come il Covid abbia di fatto aumentato le disuguaglianze e le discriminazioni in molte società, ad iniziare da quelle legate alle politiche sanitarie, e abbia leso i diritti fondamentali di alcune tra le categorie più deboli come donne, rifugiati, minoranze etniche e anziani.

Pubblicato il 11-04-2021