GENITORE, STAI SUL PEZZO!
Lunedì 7 aprile si è tenuto un incontro rivolto ai genitori degli alunni della scuola secondaria, dedicato al tema dei contenuti social seguiti dai ragazzi. Relatore dell’evento è stato il dottor Michele D’Ascanio, psicologo del progetto Punto di Vista.
I social media rivestono un ruolo significativo nella vita dei ragazzi, in quanto rappresentano per loro uno strumento di connessione e comunicazione. Tra le piattaforme più utilizzate c’è WhatsApp, seguito da YouTube, impiegato prevalentemente con finalità ludiche attraverso la visione di video di intrattenimento. Instagram viene utilizzato principalmente per la condivisione di immagini e fotografie, mentre su TikTok prevalgono i contenuti video. Un ulteriore spazio virtuale frequentato è Discord, piattaforma legata al mondo del videogioco e del gaming, che talvolta può costituire un fattore di rischio rispetto allo sviluppo di una predisposizione alla ludopatia.
Un altro uso diffuso dei social consiste nel seguire i propri influencer di riferimento, i quali orientano le scelte e gli interessi degli adolescenti. Il web viene inoltre utilizzato come fonte primaria di informazione, anche se spesso i ragazzi non possiedono gli strumenti critici necessari per valutare l’attendibilità delle notizie reperite.
I giovani sono attratti dai social media per la loro apparente assenza di limiti e per la possibilità di soddisfare ogni tipo di curiosità. Non di rado riescono ad accedere a contenuti non adatti alla loro età. Inoltre, l’identità digitale che si costruiscono è spesso ideale e non corrisponde alla realtà. In situazioni più critiche, tale discrepanza può generare disagi significativi, fino a sfociare in forme di ritiro sociale.
Qual è il ruolo del genitore?
Nel corso della pre-adolescenza, è possibile stabilire un tempo massimo di utilizzo dei social (un’ora al giorno può essere adeguata), ma ciò che conta maggiormente è l’educazione a un uso consapevole e corretto degli strumenti digitali. Intorno ai 16 anni, l’uso del dispositivo dovrebbe diventare più critico e responsabile: è il momento in cui il genitore può iniziare a ridurre il controllo diretto.
L’obiettivo non è tanto limitare o proibire, quanto educare. Un controllo eccessivo può risultare controproducente: è importante trasformare il legame con i figli in un legame flessibile, "elastico". I ragazzi devono sapere che possono tornare al “porto sicuro” rappresentato dai genitori soprattutto dopo aver commesso errori, ma devono anche essere messi nella condizione di fare esperienze in autonomia.
Il genitore non deve assumere il ruolo del moralizzatore, né cercare di imitare linguaggi o mezzi espressivi propri dei ragazzi. È più utile, invece, instaurare un dialogo autentico, saper ascoltare senza giudicare, accompagnare i figli nel loro percorso di crescita e maturazione, offrendo spiegazioni e, quando necessario, sottolineando le conseguenze delle loro azioni.
Fare riferimento all’educazione ricevuta può rappresentare un valido strumento per gli adulti di oggi: sebbene siano cambiate le modalità, i valori educativi fondamentali sono sempre gli stessi.
GENITORE STAI SUL PEZZO!





Pubblicato il 10-04-2025