RELAZIONI TRA PARI: SCONTRI E INCONTRI

Lunedì 6 marzo si è svolto un incontro con i genitori degli alunni della scuola secondaria di primo grado. A condurre la conferenza, il Dottor D’Ascanio, chiamato a svolgere un intervento sulle relazioni tra pari, nell’ambito del Progetto Bullismo-Cyberbullismo.

Diversi e interessanti gli spunti offerti ai genitori. In primis, il relatore ha definito le dinamiche relazionali tipiche dell’età pre-adolescenziale, poi ha chiarito cosa si intende per bullismo e infine ha dato degli utili consigli ai genitori su come rapportarsi con i figli in questa fase di passaggio, per accompagnarli al meglio nella loro crescita. 

Il periodo critico coincide tipicamente con la seconda media, quando iniziano le discussioni dei ragazzi con l’adulto, con cui provano a mettersi sullo stesso piano, e si possono instaurare rapporti conflittuali tra pari. I ragazzi imparano a dare le loro opinioni, a gestire situazioni, a negoziare la soluzione di problemi, a cooperare e a competere. Per via del diverso sviluppo, ragazze e ragazzi hanno interessi molto differenti, con le femmine più attente all’aspetto estetico e i maschi alla prestazione fisica. Tutti si rendono autonomi e si staccano dai genitori, che devono lasciarli andare pur supervisionando, dialogando e accettando che i figli possono sbagliare; inevitabile passare attraverso gli errori nel processo di maturazione. Sicuramente ci sono differenze individuali nei loro comportamenti, dovute al diverso temperamento, ad eventuali esperienze con fratelli, al tipo di legame di attaccamento e agli stili parentali. Importante l’amicizia, per cui un gruppo si distingue per avere in comune gli stessi ideali, gli stessi modi di pensare e uguali norme sociali. L’amico a quest’età ha una funzione “specchio”, ossia viene utilizzato per riflettere e comprendere meglio sé stessi.

Il bullismo è un fenomeno caratterizzato da ripetute prevaricazioni da parte di un bullo o di bulli a danno di una vittima. I soprusi possono essere verbali o fisici. Il bullo manifesta un'aggressione proattiva e spesso agisce per elevare il proprio status sociale agli occhi dei compagni, che fungono da rinforzo al suo comportamento prepotente. Ad accorgersi di atti di bullismo sono più spesso gli astanti, che devono intervenire riferendo tutto ad una figura adulta, l’insegnante, il genitore o un membro delle forze dell’ordine. Più grave del bullismo è il cyberbullismo, che si caratterizza per non avere limiti spazio-temporali e per le più pesanti conseguenze psicologiche a carico della vittima, che può arrivare al ritiro sociale e al suicidio nelle forme più estreme.

Per evitare lo sviluppo di dinamiche disfunzionali nelle relazioni tra pari è importante il ruolo dei genitori. Ascoltare i ragazzi senza essere giudicanti; non fare paragoni del tipo “Io alla tua età…”, i tempi sono cambiati; chiedere ai propri figli di raccontarsi da un punto di vista emotivo (“Come ti sei sentito in quella circostanza? Cos’hai provato?”); porsi in una relazione verticale, non orizzontale (gerarchia dei ruoli) e rispettare la privacy del proprio figlio (teoria della porta chiusa) sono le principali linee educative per i genitori con figli in età da scuola media.

Pubblicato il 14-03-2023